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Aggiornamenti dallo Studio
Zaini & Scuola
Settembre è il mese che per antonomasia ricomincia tutto. La scuola per noi genitori e per i ragazzi è sempre motivo di numerosi dubbi, ma quello che ci viene chiesto di più è: a mio figlio compro un trolley o zaino a spalle?
L’incontinenza Urinaria Femminile
Cos’è? L’International Continence Society definisce “incontinenza urinaria” qualsiasi perdita involontaria di urina. Le perdite possono essere motivo di imbarazzo e disagio, poiché si teme che l’odore o le vesti bagnate possano essere percepite dalle persone presenti. Questa condizione porta le donne a cambiare le loro abitudini di vita: indossano ogni giorno pannolini assorbenti, non bevono prima di uscire di casa per evitare di dover “cercare un bagno”, arrivano ad uscire poco di casa, a modificare le loro relazioni di coppia, a limitare la vita sociale e le abitudini sportive per timore di trovarsi in situazioni di disagio. Anche se si ne parla davvero poco, l’incontinenza urinaria è un disturbo molto diffuso nella popolazione femminile! Ne soffre circa il 20-30% delle donne in età fertile, il 40% delle donne all’arrivo della menopausa, il 50% delle donne anziane. Quali sono le cause e quali sono i fattori di rischio? Molto spesso l’incontinenza urinaria è causata da un funzionamento non efficiente di organi e muscoli a livello di apparato genitale, apparato urinario, pavimento pelvico o addome. In altri casi l’incontinenza è il sintomo di una malattia del sistema nervoso centrale. Tra i fattori di rischio più comuni troviamo i seguenti: gravidanza parto traumi ostetrici (episiotomia, lacerazioni durante il parto…) sport intenso (per esempio corsa, salto, pallavolo, danza del ventre…) menopausa obesità eta’ Esistono tre tipi di incontinenza urinaria: Incontinenza urinaria da sforzo E’ la perdita di urina che avviene compiendo uno sforzo fisico, quando per esempio si tossisce o starnutisce, ci si soffia il naso, si salta, si corre, si fanno le scale, si cammina o si sollevano pesi. In tutti questi casi all’interno dell’addome aumenta la pressione e la vescica viene compressa: se i muscoli del pavimento pelvico non chiudono adeguatamente lo sfintere uretrale può allora avvenire una fuoriuscita di urina. Incontinenza urinaria da urgenza E’ la perdita di urina preceduta o accompagnata dal bisogno non rimandabile di urinare. L’incontinenza di questo tipo è associata ad un’attività eccessiva della vescica, che si contrae per svuotarsi anche quando non è sufficientemente piena, mentre anche qui i muscoli del pavimento pelvico non sono in grado di chiudere lo sfintere uretrale per impedire la fuoriuscita dell’urina. Incontinenza urinaria mista Comprende entrambe le precedenti situazioni. Cosa fare? Innanzitutto è bene parlare del proprio disturbo, richiedendo la consulenza di un medico urologo o ginecologo, oppure di un professionista sanitario come il fisioterapista o l’ostetrica che siano specializzati nella riabilitazione del pavimento pelvico. La riabilitazione costituisce in moltissimi casi un approccio terapeutico efficace, spesso in grado di ridurre notevolmente o addirittura eliminare il problema. Il fisioterapista specializzato in rieducazione del pavimento pelvico valuterà il modo in cui “funziona” una donna a livello genitale ed urinario e imposterà assieme a lei un programma di rieducazione individuale, personalizzato sulle esigenze specifiche di quella donna. Ogni programma rieducativo seguirà tre fasi: percezione: la donna viene guidata a percepire la zona pelvica, poiché “sentire” questa parte del corpo è necessario per avviare l’allenamento allenamento e terapia comportamentale: i muscoli del pavimento pelvico vengono allenati a rilassarsi, a rinforzarsi, ad essere resistenti, ad armonizzarsi col respiro e col movimento dell’addome. L’allenamento viene impostato in studio col professionista ed eseguito a casa per pochi minuti ogni giorno. Il fisioterapista inoltre guiderà la donna nell’acquisizione dei comportamenti minzionali corretti da adottare nella quotidianità. automatizzazione: è la fase in cui pian piano viene meno la necessità di allenamento, poiché è stato ripristinato e reso automatico il meccanismo della continenza. Oltre alle sedute individuali, assolutamente indicate per individuare il problema specifico ed avviare la riabilitazione, è possibile consolidare i risultati ottenuti tramite attività di gruppo, quali ad esempio la ginnastica ipopressiva: sarà cura dello specialista indicare ad ogni donna la strada o le strade terapeutiche più utili per lei. A questo punto la donna potrà tornare a vivere con serenità le proprie giornate, senza timore né imbarazzo! RIPRODUZIONE VIETATA Fonte: AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) – Perdite? NO, grazie! L’incontinenza si può risolvere. Francesca Vignati Dottoressa in Fisioterapia Università di Verona
Se soffri di mal di collo e cervicale, la Chiropratica può giocare un ruolo fond…
Se soffri di mal di collo e cervicale, la Chiropratica può giocare un ruolo fondamentale nel tuo percorso di trattamento e recupero. La Chiropratica offre un approccio non invasivo e mirato per alleviare il dolore, migliorare la funzione e promuovere il benessere complessivo. Ecco come la Chiropratica può aiutare: 1️⃣ Valutazione approfondita: Un Chiropratico esperto condurrà una valutazione completa per comprendere la tua storia medica, i sintomi e le cause del tuo mal di collo e cervicale. Questa valutazione ti aiuterà a individuare le disfunzioni muscolo-scheletriche e a sviluppare un piano di trattamento personalizzato. 2️⃣ Aggiustamenti chiropratici: Uno degli strumenti principali della chiropratica sono gli aggiustamenti spinali. Attraverso tecniche manuali mirate, il tuo Chiropratico può ridurre la tensione muscolare, ripristinare l’allineamento corretto delle vertebre cervicali e migliorare la mobilità delle articolazioni del collo. 3️⃣ Terapia manuale: Oltre agli ajustamenti spinali, il chiropratico può utilizzare diverse terapie manuali per alleviare il mal di collo e cervicale. 4️⃣ Consigli sulla postura e l’ergonomia: Un aspetto importante del trattamento chiropratico è l’educazione sulla postura corretta e le pratiche ergonomiche. 5️⃣ Esercizi terapeutici: il tuo Chiropratico può prescriverti esercizi terapeutici specifici per rinforzare i muscoli del collo, migliorare la flessibilità e aumentare la stabilità. Questi esercizi possono contribuire a prevenire il ripetersi del mal di collo e cervicale nel tempo. La Chiropratica offre un approccio personalizzato e mirato al trattamento del mal di collo e cervicale, lavorando per risolvere la causa sottostante del tuo dolore e ripristinare il benessere muscolo-scheletrico. Consultare un Dottore in Chiropratica qualificato/a può essere il primo passo per un trattamento sicuro ed efficace. Ricorda che ogni persona è unica e il piano di trattamento chiropratico sarà personalizzato per le tue esigenze specifiche. Visita il nostro sito per trovare lo specialista più vicino a te. #chiropratica #garanziaAIC #AIC Segui Chiropratica La Rocca su Facebook
Lo stress può avere un impatto significativo sul nostro corpo, e uno degli effet…
Lo stress può avere un impatto significativo sul nostro corpo, e uno degli effetti comuni è la tensione muscolare. Quando siamo stressati, i muscoli tendono ad irrigidirsi, creando una sensazione di rigidità e disagio. Ma cosa causa questo legame tra stress e tensione muscolare? Il nostro corpo è dotato di un sistema di risposta allo stress noto come “risposta di combattimento o fuga”. Quando siamo sotto pressione, il nostro sistema nervoso attiva questa risposta, rilasciando ormoni come il cortisolo che aumentano la tensione muscolare in preparazione per una reazione immediata. Tuttavia, nelle situazioni di stress cronico o prolungato, questa tensione muscolare può diventare persistente, portando a disagio e dolori. Le aree più comuni colpite sono il collo, le spalle e la schiena. Ma non tutto è perduto! Ci sono molte strategie efficaci per gestire lo stress e ridurre la tensione muscolare: 1️⃣ Pratica la consapevolezza: Prenditi del tempo ogni giorno per dedicarti alla consapevolezza e alla respirazione profonda. Questo può aiutare a rilassare i muscoli e a calmare la mente. 2️⃣ Attività fisica regolare: L’esercizio fisico regolare aiuta a rilasciare endorfine, gli “ormoni della felicità”, che possono ridurre lo stress e alleviare la tensione muscolare. 3️⃣ Stretching e rilassamento muscolare: Dedica del tempo al giorno per fare stretching dei muscoli interessati dalla tensione. Puoi anche esplorare tecniche di rilassamento come lo yoga o la meditazione. 4️⃣ Cura di sé: Assicurati di prenderti cura di te stesso dedicando del tempo alle attività che ti piacciono. Leggi un libro, ascolta della musica rilassante o prenditi una pausa per fare una passeggiata all’aria aperta. 5️⃣ Supporto professionale: Considera di consultare un chiropratico esperto che può aiutarti ad alleviare la tensione muscolare attraverso tecniche di manipolazione e terapia specifiche. Ricorda, prenderti cura della tua salute mentale e fisica è essenziale per affrontare lo stress e ridurre la tensione muscolare. Scegli le strategie che funzionano meglio per te e inizia a incoraggiare il benessere nella tua vita quotidiana. #Stress #TensioneMuscolare #GestioneDelloStress Segui Chiropratica La Rocca su Facebook
I dottori chiropratici italiani: solo la laurea magistrale tutela il paziente
I dottori chiropratici italiani: solo la laurea magistrale tutela il paziente I dottori chiropratici italiani: solo la laurea magistrale tutela il paziente Segui Chiropratica La Rocca su Facebook
Corsa e Ernia al Disco
Uno delle domande che piu’ spesso ci troviamo ad affrontare con i pazienti, specialmente i piu’ attivi e sportivi, è la seguente: andare a correre fa male alla schiena? Chi ha problemi ai dischi intervertebrali puo’ correre o è una attività da evitare? C’è il rischio di causare “schiacciamenti” ai dischi lombari andando a correre, specialmente sulle superfici dure come l’asfalto? Come tutti gli argomenti complessi, anche in questo caso la risposta è ‘dipende’. Partiamo col descrivere brevemente i dischi invertebrali: si tratta di piccoli cuscinetti di forma ovale, interposti tra ogni coppia di vertebre. Contrariamente a quanto spesso descritto, la loro funzione non è unicamente di ammortizzare il carico tra una vertebra e l’altra, ma anche di permettere il movimento tra due segmenti della nostra colonna vertebrale, come una vera e propria articolazione. La mancanza di movimento ed in particolar modo la sedentarietà lavorativa sono spesso causa di dolore lombo-sacrale: in molti casi, la struttura responsabile di questi mal di schiena è proprio il disco intervertebrale, che rimane a lungo tempo in una posizione di relativa compressione. Provate ad immaginare di appoggiarvi su un gomito per un paio d’ore, il minimo che potete aspettarvi è un arrossamento e indolenzimento della zona soggetta a compressione prolungata. I nostri dischi, per quanto siano incredibilmente resistenti, possono essere soggetti ad alterazioni causate da stress meccanici prolungati tipici della postura seduta: quindi non è sufficiente stare seduti un paio d’ore per infiammare un disco, ma se pensate che stare seduti 8 ore al giorno, 5 giorni la settimana, per anni, non abbia conseguenze…beh, vi sbagliate! Cosa c’entra tutto questo con la corsa, oggetto di questo articolo? La risposta sta nel fatto che la corsa è la tipica attività fisica che si svolge in stazione eretta: quando siamo in piedi, il carico sui dischi è distribuito in maniera molto diversa rispetto a quando siamo seduti. Dovremmo allora forse stare sempre fermi in piedi, invece che fermi seduti? Certo che no! Ma il movimento svolto in posizione eretta è quello piu’ indicato per una buona salute dei dischi intervertebrali, perchè permette lo scambio di sostanze nutritive (prima fra tutte l’acqua, componente essenziale dei dischi) tra questi cuscinetti e le vertebre adiacenti. Un bellissimo studio pubblicato nel 2017 sulla piu’ prestigiosa rivista mondiale di biologia, Nature, ha confermato quello che la maggior parte dei dottori chiropratici ha sempre sostenuto: i soggetti che corrono, rispetto a quelli inattivi, hanno dischi intervertebrali più spessi (quindi meno compressi) e piu’ idratati (quindi con un migliore scambio di sostanze nutritive) rispetto ai soggetti inattivi. E sembrerebbe che i corridori su lunghe distanze (piu’ di 50 km a settimana) abbiano valori nettamente migliori rispetto ai corridori su distanze inferiori (20-40 km a settimana). Nella parte sinsitra, lo stato di idratazione dei dischi è maggiore nei corridori (colonna rossa e colonna nera) rispetto ai non corridori (colonna bianca). Nella parte destra, lo spessore dei dischi è maggiore nei corridori su lunga distanza (colonna nera) rispetto ai corridori su breve distanza e ai non corridori (colonna rossa e bianca, rispettivamente). Immagine adattata da “Running exercise strengthens the intervertebral disc. Sci Rep 7, 45975 (2017). https://doi.org/10.1038/srep459752” Ma quindi possiamo consigliare la corsa ai pazienti con un’ernia lombare? La risposta è sostanzialmente no, perchè la corsa è un’attività sicura per quei soggetti che non hanno patologia discale, ma in presenza di sintomi causati da un’ernia al disco la prima cosa da fare è guarire il disco. Una volta ripristinata una buona meccanica vertebrale e discale (con terapia mirata, come l’aggiustamento chiropratico, la tecnica flexion-distraction e il rinforzo muscolare specifico), non è da escludere un ritorno alla corsa, anzi. Sicuramente ci sentiamo di raccomandare il cammino, versione piu’ leggera della corsa ma sicuramente in grado di facilitare le fase di compressione-decompressione discale necessaria agli scambi nutritivi di cui abbiamo parlato. Come chiropratici, ci occupiamo della valutazione biomeccanica dell’intero apparato locomotore: durante una visita, verifichiamo lo stato di salute neuro-muscolo-scheletrico del paziente, in particolar modo dell’arto inferiore, delle anche, ginocchia e caviglia, oltre allacolonna vertebrale. In assenza di controindicazioni, la corsa è sicuramente utile per mantenere un buono stato di salute dei dischi invertebrali. Previous image Next image RIPRODUZIONE VIETATA Federico Tiso Dottore in Chiropratica (Regno Unito) MSc D.C. (UK)
È noto che il mal di schiena può essere un problema persistente e difficile da a…
È noto che il mal di schiena può essere un problema persistente e difficile da affrontare. Spesso, i pazienti si chiedono perché il dolore alla schiena torna nonostante i trattamenti precedentemente eseguiti. In questo post, cercheremo di spiegare alcuni dei motivi comuni che possono contribuire al ritorno del dolore. In molti casi, il mal di schiena può tornare a causa della causa originale del dolore che non è stata completamente risolta. Ad esempio, il dolore può essere stato alleviato temporaneamente, ma se la causa principale del problema non è stata affrontata, il dolore può tornare. Inoltre, i vecchi schemi di movimento o le abitudini posturali possono contribuire al ritorno del dolore. In altri casi, lo stress e lo stile di vita possono essere fattori determinanti del ritorno del dolore alla schiena. Infatti, l’eccesso di stress e la mancanza di attività fisica possono influire negativamente sulla salute della schiena. Infine, l’usura naturale della colonna vertebrale e delle articolazioni può contribuire al dolore persistente alla schiena. La degenerazione del tessuto cartilagineo e la perdita di elasticità delle articolazioni possono causare dolore alla schiena e aumentare il rischio di infortuni futuri. In conclusione, è importante che i pazienti comprendano che il mal di schiena può avere molte cause diverse e che spesso è necessario affrontare le cause alla radice del problema per ridurre il rischio di recidive. La Chiropratica può essere una soluzione naturale e sicura per affrontare il dolore alla schiena. Siamo qui per aiutarvi a individuare la causa del vostro dolore e sviluppare un piano di trattamento personalizzato. Contatta il Dottore o la Dottoressa più vicina a te per maggiori informazioni sulla nostra metodologia e sulle opzioni di trattamento disponibili. #Chiropratica #MalDiSchiena #CauseDelDolore #PrevenzioneRicadute #BenessereNaturale #SaluteDellaSchiena #MiglioramentoMobilità #CuraNaturale #MiglioramentoDellaPostura Segui Chiropratica La Rocca su Facebook
Per iniziare questo mese abbiamo l’articolo scritto dal nostro giardiniere di fi…
Per iniziare questo mese abbiamo l’articolo scritto dal nostro giardiniere di fiducia (e specialista dell’orto!) Dottor Luca Pirtali!! Giardinaggio e Mal di Schiena – Studio Chiropratico La Rocca Verona Segui Chiropratica La Rocca su Facebook
Cari Pazienti Con il nostro nuovo sito abbiamo creato una sezione dedicata alle…
Cari Pazienti Con il nostro nuovo sito abbiamo creato una sezione dedicata alle news che ci auguriamo troverete interessante e utile! Gli articoli che postiamo riguarderanno non soltanto problemi alla colonna vertebrale ma sono indirizzati alla vostra salute e benessere. News e aggiornamenti sulla Chiropratica – Chiropratico Verona Segui Chiropratica La Rocca su Facebook